Saranno passati almeno 10 anni da quando il primo capitolo mi fece passare un sereno pomeriggio d’estate e francamente avevo perso quasi memoria di quello che v’era raccontato.
Un uomo talpa, qualcosa su un aereo che esplode, la donna elastica madre coi figli che rompono i coglioni.
Boh, era tutto molto piacevolmente fumoso e avvolto in quella coperta nostalgica di tempi che furono fino a quando non mi sono imbattuto in questo sequel non voluto e poco amato, da me come probabilmente anche dai creatori.
Perché alla fine diciamocelo chiaramente: chi se ne frega della storia di un misterioso ipnotizzatore televisivo che fa il doppio e triplo gioco con gl’Incredibili per fare carne morta di un nutrito gruppo d’ambasciatori riunitisi su un aliscafo battente bandiera liberiana.
Simpatica quanto inutile riedizione di quanto già visto un po’ dappertutto ad uso e consumo di un pubblico banale come la trama del film stesso.
E’ un prodotto innocuo, certo, e si lascia guardare senza patemi, certo, ma non è forse questo il vero totalitarismo?
Quello che viene accettato come status quo nel silenzio delle strade lastricate di “buongiorno” e “buonasera”?
Quello che ti entra in casa sotto ogni forma e ogni tinta che non ti aspetti, con ogni pseudo intellettuale che si fa balcone della propaganda contro i balconi mentre cerca di calmare o calmierare e allo stesso tempo aizzare il popolo verso questo o quell’altro spauracchio monco di sostanza?
Perché la fine del libero arbitrio non viene con le baionette e i vaffanculo, ma con Lilli Gruber che presenta il suo ennesimo libro non richiesto mentre un sorriso, falso e sornione come sua madre mentre riceveva lo sperma che la concepì, parte da quell’orrendo canotto di bocca che si ritrova in faccia facendola ascendere al titolo di donna elastica della televisione italiana.
VOTO:
2 canotti
Titolo originale: Incredibles 2
Regia: Brad Bird
Anno: 2018
Durata: 118 minuti
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