Sono i primi anni ’80 e Jay è una teenager come tante: va al liceo, vive in un bel quartiere residenziale all’americana e vuole scoparsi il suo nuovo ragazzo, Hugh.
Una di queste cose però le tornerà in culo con la rincorsa.
Gira infatti una maledizione che si trasmette per via sessuale: una volta che la prendi da uno (già maledetto), un’entità ti seguirà a passo d’uomo fino a che non ti raggiungerà e ti farà a pezzi, non prima però di averti stuprato violentemente; fatto ciò, tornerà a seguire la persona precedente fino a raggiungerla ed ucciderla… o fino a che questa non cercherà di scoparsi qualcun altro per passare l’infamia a quel povero disgraziato.
Vi ricordate quei video progresso anni ’90 del ministero della salute con la gente dal contorno viola?
Sì, quello che dovevi evitare l’AIDS altrimenti ti beccavi il contorno viola anche tu.
Ecco, It Follows è un po’ questo… e un po’ Carpenter, un po’ Gus Van Sant, un po’ Kubrick e un po’ l’anima de li mortacci sua che te mette paura.
Allora, penso abbiate già capito che il film è un non tanto velato metaforone sulle malattie veneree e sulla morte sociale, prima che personale, che spesso consegue l’infezione con la malattia.
Fosse però solo questo, il film sarebbe un pippone moralistico, come la pubblicità progresso di cui sopra; invece il giovane regista Mitchell confeziona intorno a questa semplice idea terrorizzante un prodotto raffinato ed eccezionalmente minimalista.
Guardando le lente panoramiche che seguono l’azione, gli zoom su paesaggi apparentemente vuoti e la desolazione di una Detroit in rovina, caduta su se stessa, non si può che rimanere incantati.
Le musiche (tutte create con sintetizzatori molto fine anni ’70, inizio anni ’80) sottolineano i momenti di tensione e quelli di riflessione con dovizia e con riserbo; queste note sostenute oltre il dovuto unite alle inquadrature perfette del film in questione fanno venire in mente in più di un’occasione le atmosfere di The Shining del compianto Kubrick, il che fa capire bene la portata di questa opera semi-esordiente.
Insomma, siamo di fronte ad un prodotto ottimo che, partendo da un concetto minimale ma efficace, arriva a delle punte di eccellenza d’altri tempi.
VOTO:
5 morti viventi alla Romero
Titolo originale: It Follows
Regia: David Robert Mitchell
Anno: 2015
Durata: 100 minuti
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