La isla mínima (2014)

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E’ il 1980, la Spagna sta attraversando il cosiddetto periodo di “transizione” che da dittatura fascista la porterà a dittatura del capitale, e in una regione acquitrinosa e remota dell’Andalusia succede che diverse minorennni stiano scomparendo misteriosamente per poi ricomparire morte, orribilmente mutilate, torturate e ovviamente stuprate.

A risolvere il caso vengono mandati da Madrid due detective molto diversi che dovranno imparare a collaborare se vogliono risolvere il caso delle minorenni morte, orribilmente mutilate, torturate e ovviamente stuprate.

La isla mínima (2014)

Non è capolavoro, ma gli dà in culo a Romanzo Criminale e altra robaccia.

Interessante pellicola spagnola all’insegna del “mortacci vostra fascisti demmerda”, La isla mínima parla di 4 giovani ragazze a cui gliel’hanno letteralmente messo al culo, così da parlare ovviamente d’altro; per la precisione parlare del popolo spagnolo che, dopo la morte di quel testa di cazzo di Francisco Franco, sperava di realizzare quella rivoluzione popolare tanto agognata tra il 1936 e il 1939 quando si poteva fare un paese diverso e invece vinsero i fascisti di Franco con l’appoggio di mezza Europa e niente, gli Spagnoli lo presero al culo, come le minorenni morte, orribilmente mutilate, torturate e ovviamente stuprate.

Splendidamente girato in chiave “finta zozzona” che sembra un film anni ’70 quando invece è tipo una mega produzione alla True Detective, questo bel film politico mascherato da poliziesco colpisce bene perché lavora allo stesso modo su più fronti per portare a casa il messaggio che quando il popolo vince, perde: la storia delle minorenni seviziate e del ricco pedofilo, la storia dello sciopero all’industria locale e del padrone affamatore, e la storia del poliziotto dal passato torbido che… vabbè, guardatevi il film per sapere come va a finire.

VOTO:
4 robacce

La isla mínima (2014) voto

Titolo inglese: Marshland
Regia: Alberto Rodríguez
Anno: 2014
Durata: 105 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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