In un medioevo sporco e volgare, popolato di tipi violenti e pigliatutto, si aggira Brancaleone da Norcia, cavaliere senza soldi ma dagl’intenti nobilissimi, vestito di stracci e con un assurdo taglio di capelli a scodella.
Assoldato come duce da un gruppo di 4 scalcagnati con in mano una pergamena che potrebbe aprire loro le porte al possesso del feudo di Aurocastro, il nostro Brancaleone pellegrina senza un dio che lo ami per le terre italiche incontrando personaggi e situazioni che lo portano di qui e di là facendogli attraversare la terra come un coltello nel burro.
Famosissima commedia di Monicelli che, nonostante i dubbi iniziali, riscosse un clamoroso successo di pubblico.
Contraddistinto da un linguaggio colorito e simpaticissimo che prende un po’ dal latino volgare e un po’ da dialetti vari, il film procede per scene auto conclusive che a volte lasciano lo spettatore con una fatica da ripetizione e, più si procede verso il finale, più si è tentati dallo spegnere il cervello.
Certamente fu sottovalutato prima dell’uscita, ma forse è stato un pochino sopravvalutato dopo il successo al botteghino.
VOTO:
3 volgari e mezzo
Titolo: Brancaleone’s Army
Regia: Mario Monicelli
Durata: 2 ore
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