I due fratelli Tim e Kaylie cercano di distruggere uno specchio magico che ha provocato la morte dei loro genitori 11 anni prima, purtroppo la particolarità malefica del vetro in questione è la sua capacità allucinatoria, ovvero la capacità di far vedere cose che non esistono alle persone che hanno la sventura di avvicinarvisi.
La storia procede su due binari molto contorti e con parecchie intersezioni: il presente, con i due fratelli adulti pronti a tutto pur di distruggere lo specchio magico, e il passato, con la storia di come la loro famiglia è andata a puttane 11 anni prima.
Il finale non ve lo rovino.
Basato su un suo cortometraggio del 2005, il regista Mike Flanagan ha confezionato un piccolo film dal basso costo e dall’alto contenuto emotivo; un bel film di spaventi con parecchi piccoli colpi di scena, mai troppo caricati o tirati per le orecchie, e una sceneggiatura quasi perfetta capace di far calare lo spettatore nella progressiva follia dei due protagonisti.
Per cappello: colonna sonora minimale ma efficace ed effetti speciali semplici e per questo molto meglio di certe cazzate spargisangue family friendly dei tempi d’oggi.
Se vi siete mai chiesti cosa significhi avere le allucinazioni, vedere cose che non esistono, cose terrorizzanti che vi possono far compiere gesti inconsulti, scelte sbagliate…
…insomma: se vi siete mai chiesti cosa significhi diventare matti, questo Oculus è il film per voi.
Consigliato per una serata “in allegria”.
VOTO:
3 Marina Ripa di Meana e mezza
Titolo originale: Oculus
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2013
Durata: 104 minuti
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