Dopo un primo tentivo di scalata al potere poco riuscita, il Führer si è reincarnato in un appetitoso animaletto alieno dalla faccina appesa e dagli occhioni da cerbiatto che fa molta presa sulla platea infantile.
Quello che però i pargoli non sospettano è che il fur-führer ne ha le palle piene del buonismo da due spicci e ha tutta l’intenzione di riprendere quel vecchio discorso sulla purezza della razza senti che mazza.
Sarà compito del Lo La Gli Le ultimo/a/i/e Jedi fermare il Quarto Reich
aeiou.
Dopo l’apertura della nuova trilogia con un episodio rispettoso della tradizione filmica della saga stellare più famosa del pianeta Terra e cautelativamente prudente nell’introdurre elementi nuovi alla vicenda (un’opera che aveva provocato in me una scomposta sequenza di bestemmie a cani sciolti), ecco che col secondo episodio si preme ferocemente sull’acceleratore della risata nel tentativo non riuscito di svincolare il franchise da un pubblico di riferimento nello spettro autistico e consegnarlo nel più redditizio gran mercato della media aritmetica.
Joseph Goebbels l’ha definito una stupenda favola sul ciclo della vita.
Per me l’unica nota positiva è che non ho pagato per vederlo.
VOTO:
1 ciclo e mezzo
Titolo originale: Star Wars: The Last Jedi
Regia: Johnson
Anno: 2017
Durata: 152 minuti
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