Vacanze di Natale (1983)

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Come festeggiare al meglio il Natale se non con uno dei capolavori del cinema italiano?

No, non parlo di Roma citta aperta… no. E neanche di Accattone

…ecco sì, bravo: parlo del capostipite dei cinepanettoni, l’apripista della valanga de merda che ha investito il pubblico italiano infarcendolo di doppi sensi a sfondo sessuale, razzismo come se piovesse e una bella dose del “cazzomenefregadellitaliachetantomespendotuttoindrogaeputtane” che piace tanto all’italiano medio cresciuto a pane e Fininvest.

VACANZE DI NATALE!

Costruito come una serie di scenette di dubbio gusto comico messe una di seguito all’altra senza una minima soluzione di continuità tanto che in più punti la musica si interrompe bruscamente al cambio scena per lasciare spazio ad un’altra di totale opposto umore come se al montatore je ne fregasse cazzi della professionalità, Vacanze di Natale è probabilmente l’inizio e allo stesso tempo l’apogeo del modo d’intendere il mondo secondo Berlusconi.

Uomini beceri e stupidoni che vengono allegramente cornificati dalle loro mogli ad alto mantenimento stravogliose di cazzi manco andassero a nafta e i cazzi fossero la nafta, una vita passata al baretto a parlar di nulla con una spruzzata diarroica di volgarità, un qualunquismo dozzinale se dozzina volesse dire 174, e su tutto una coperta di autocompiacimento assolutivo che rimette a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma libera nos a malo con l’aggravante della critica italiana che si permette di rivalutare ‘ste pirətə (scoregge) immonde descrivendole come affreschi in chiave comica dell’Italia anni ’80.

Vacanze di Natale (1983)

Ma vaffanculo.

L’Italia degli anni ’80 non era sorrisi e canzoni; l’Italia degli anni ’80 è stato un dramma di dimensioni colossali: s’andava svendendo ai potenti di turno per un pugno di mosche, le fabbriche venivano spostate in Vietnam e Cina lasciando a casa migliaia di operai e la gente aveva smesso di pensare alla politica, distratta com’era da una TV degna della Colombia fascio-capitalista.

In verità io vi dico che Vacanze di Natale 83 non è un commento sarcastico sulle rovine dell’Italia… Vacanze di Natale 83 è la rovina della stessa.

E ai cari amici d’oltremanica, vi lascio con la spassosa trama del film presa da Wikipedia; considerando la pessima qualità dell’inglese, deduco sia stata scritta o da un fan di Vanzina o da Vanzina stesso:

In Christmas of 1983 two families collide in Cortina d’Ampezzo. The first is very rich, elegant, refined taste and character and comes from Milan, consisting of Christian De Sica and Riccardo Garrone, while the second is made up of people extremely vulgar and rough to Rome contains the funny characters Claudio Amendola, Marilù Tolo and Mario Brega. The stories and adventures of the members of the two families intersect and give rise to hilarious misunderstandings, while a penniless pianist (Jerry Calà) fall in love again with his ex-girlfriend (Stefania Sandrelli). Roberto Covelli (De Sica) has an American girlfriend but worthy of much attention and persistently courted by Mario Marchetti (Amendola) which was initially became involved in a meeting with the girlfriend of a friend of his. The contact between the two families will be done through the acquaintance of Mario with a member of Covelli which, when seen in front of the rude common people of Rome are upset. After many adventures finished good and evil Samantha’s girlfriend, Roberto, will notice the sad courting the mild Mario and give him what he wishes for one night before leaving for ever’s America. Meanwhile, the Covelli Family with astonishment and regret discovers that his young son Roberto is gay. One year after the holiday, families reunite in Sardinia during the summer and will create a new whirlwind of hilarious situations.

– Note: I didn’t write this plot –

VOTO:
1 Marilù Tolo

Vacanze di Natale (1983) voto

Titolo originale: Vacanze di Natale
Regia: Carlo Vanzina
Anno: 1983
Durata: 97 minuti
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I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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