Riccardo Finzi ha preso la licenza di detective privato per corrispondenza e decide di cominciare la sua folgorante carriera nella città più ricca e vivace che l’Italia conosca, Pescara Milano.
Affittato un fatiscente appartamentino senza neanche il mobilio, Riccardo chiede subito in giro dove siano i localetti con le donnine sisette sinclair perché non riesce proprio a tenere il cazzo nei pantaloni e, pagate 4mila lire per il biglietto d’entrata, si lascia rimorchiare letteralmente dalla prima che passa che, fortuna sua, è Lory Del Santo con almeno un paio di taglie in meno di reggiseno.
Invitato a casa di lei per una chiavatina veloce e buttato fuori in meno di 5 minuti dopo una misteriosa telefonata, Riccardo dimentica il folle evento fino a che non rivede la ragazza sul giornale in una foto che la ritrae stirata per strada, messa sotto da una macchina.
Sembra un incidente, ma Riccardo non ci casca e sospetta l’inghippo zozzone di un assassino misterioso che ha ucciso per misteriosi motivi che lui dovrà scoprire nell’arco dell’ora e mezza di film.
Modesta commedia del crimine diretta da quel mezzo fascio di Corbucci che già aveva dato il meglio di sé, si fa per dire, con Squadra antiscippo, ed ennesima conferma di quanto mischiare nero, rosa e giallo sia un compito arduo che ben pochi sanno fare.
La macchietta Renato Pozzetto, con il quale il regista collaborerà ancora nel successivo La casa stregata, fa quel che può con il canovaccio che gli è stato servito arrotolato e battuto sul muso da pitbull che si ritrova, ma non riesce a strappare neanche una risata, specchiando in questo modo l’astinenza sessuale vissuta dal personaggio che interpreta.
L’intreccio giallo è poca roba e la risoluzione finale anche abbastanza patetica.
Insomma, evitabile.
VOTO:
2 pitbull e mezzo
Titolo inglese: The Finzi Detective Agency
Regia: Bruno Corbucci
Anno: 1979
Durata: 92minuti
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