Su un treno per privilegiati colonialisti del cazzo viene misteriosamente ucciso un privilegiato colonialista del cazzo e un investigatore privilegiato colonialista del cazzo deve trovare l’assassino tra i 12 privilegiati colonialisti del cazzo che occupano le cuccette da privilegiati colonialisti del cazzo nel vagone di privilegiati colonialisti del cazzo.
La risoluzione del caso sarà ovviamente una risoluzione del cazzo.
Fa male.
Fa veramente male vedere un film di stupidi forcaioli per stupidi forcaioli diretto dallo stesso regista di quel capolavoro anti-forcaiolo chiamato 12 Angry Men.
Mentre lì si evidenziava giustamente la bontà di un approccio logico e privo di pregiudizi per fare luce su un reato da giudicare esclusivamente nell’abito delle istituzioni sociali che ci siamo dati per evitare la barbarie dei linciaggi in piazza tipici delle menti meno sviluppate, qui pare d’essere tornati 500 anni indietro e la morale sembra essere quella del fine che giustifica i mezzi.
Ma uno potrebbe dire: vabbè dai, il resto non sarà male e con un tale cast stellare il film sarà comunque godibile, se si spenge il cervello.
Ebbene: la recitazione è da scolaretta iper-imbottita di stupefacenti con attori catapultati sulla scena senza molta alchimia e un Poirot a metà strada tra l’essere dignitosamente ubriaco e sull’orlo dell’urlo munchiano.
Giuro, ad ogni momento aspettavo che il belga coi baffi da stronzetto erompesse nel mezzo dell’interrogazione con un profondo e ancestrale suono della foresta che mettesse infine in evidenza l’insopportabile incongruenza tra la parvenza raffinata e i modi da cavernicoli e facesse elevare il film ad opera d’arte incompresa.
Peccato, perché il primo minuto introduttivo lasciava presagire belle cose: una regia maestra che ci guidava con un tecnicismo interessante dentro le vicende in questione… ma poi il nulla, anzi peggio: lo sconcerto.
VOTO:
3 ubriachi
Titolo originale: Murder on the Orient Express
Regia: Sidney Lumet
Anno: 1974
Durata: 128 minuti
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