Il poliziotto Nicholas Angel della polizia di Londra è un vero portento, un primo della classe ligio al dovere sempre pronto a sacrificare il proprio tempo e le proprie forze per servire la Legge.
Nicholas è talmente bravo e talmente ambizioso che i suoi superiori lo fanno trasferire a Sandford nel Gloucestershire, un paesino di merda in una provincia di merda inglese, perché i suoi eccellenti risultati stanno facendo apparire tutti i colleghi come dei nullafacenti.
Arrivato alla cittadina tutta rose fiori stradine cigni berbenismo e stupidità, Nik si troverà ben presto invischiato in un torbido giro di orribili omicidi interconnessi ed una cospirazione fuori dalla comprensione umana.

Secondo capitolo della trilogia del cornetto dopo il fantastico esordio con Shaun of the Dead che parodiava il genere zombie, questo Hot Fuzz è invece un concentrato di rimandi e ammiccamenti ai vari polizieschi e ai film d’azione che tanto hanno popolato i piccoli e grandi schermi di mezzo mondo, dal primo The Great Train Robbery fino alle stronzate tipo Bad Boys.
Con una sceneggiatura perfettamente congegnata e scritta in 18 mesi (mica cazzi), un mistero appassionante e un messaggio pungente (a tratti consapevolmente e autoironicamente fascista) contro il finto berbenismo tipico britannico, Hot Fuzz le azzecca praticamente tutte portando a casa un risultato incredibile: far appassionare allo stesso modo sia un pubblico popolare becero e sia uno più ricercato e colto.
Alla faccia delle diarree nazional-popolari italiche tipo Tale of Tales che invece fanno fischiare i culi di tutti quanti.
VOTO:
4 culi fischianti e mezzo
Titolo originale: Hot Fuzz
Regia: Edgar Wright
Anno: 2007
Durata: 121 minuti
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