Tornano gli esploratori più famosi dopo Colombo, cioè quelli dell’Enterprise, cioè quelli di Star Trek, cioè il Capitano Kirk e il Comandante Spock.
Questa volta sono alle prese con il loro nemico più famoso, cioè Khan, cioè Cumberbatch in ottima forma, cioè Sherlock.
Secondo capitolo del reboot della serie spaziale più famosa della storia, questo Into Darkness ha alla guida un’altra volta quell’Abrams famoso per Lost e che sta per ultimare un altro rilancio spaziale, quello di Star Wars.
Dal canto suo, il film è veramente fatto bene e sicuramente gli effetti speciali non sono gli unici gioielli alla corona di un’opera commerciale sì, ma anche coinvolgente e divertente; da una parte infatti ci sono attori capaci e sempre in tiro, dall’altra una storia semplice ma in linea coi principi cardine del film fantascientifico d’azione, cioè corse cazzotti sacrifici battute luci sparate in camera e tanti voli spaziali.
Insomma, siamo di fronte ad un’ottima operazione commerciale che verrà sì dimenticata nel giro di qualche anno, ma che per quelle due ore lì ti tiene fermo alla poltrona mentre vedi volare navi spaziali e piccoli ominidi.
Da sottolineare l’inizio del film, un top shot sulla superficie di un pianeta alieno con zoom da microscopio ottico con lenti a corona intercambiabili a sottolineare, neanche troppo velatamente, come l’intera esistenza umana non sia altro che una cacatina di muffa sull’immenso tessuto spazio temporale di questo universo.
VOTO:
4 San Cristoforo, cioè protettore dei viandanti
Titolo originale: Star Trek Into Darkness
Regia: J.J. Abrams
Anno: 2013
Durata: 132 minuti
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