I separatisti galattici de sto cazzo guadagnano sempre più consensi e i corrotti repubblichini non riescono a digerire che possano essere abbandonati come i figli di mignotta che sono e allora agiscono come ogni uomo dovrebbe agire quando sente minacciata la sua supremazia nel rapporto interpersonale, con violenza e schiaffi in bocca.
Zitte puttane separatiste e mandate giù questo sperma israeliano perché noi siamo il popolo eletto e amiamo il razzismo verso qualsiasi altro gruppo etnografico che non sia il nostro rancido ramo genealogico di beduini del deserto senza storia e cultura che vada al di là del succhiare i cazzi dei nostri cammelli giudei scappellati senza prepuzio, proprio come noi fummo scappellati e sprepuziati a morsi forti e decisi dal nostro rabbino in odore di pedofilia visto che il nostro grande Israele (al maschile perché porca madonna le cose buone sono solo e unicamente maschie) è un paradiso legislativo per pedofili ricercati a livello internazionale.
E a nuj ci fotte u cazz.
Capitolo conclusivo della seconda trilogia spaziale partorita dal buon George Lucas e tutto sommato buona riuscita per quello che era partito come un aborto giudaico simile a Israele e che invece si è prima sviluppato in nodulo emorroidale e poi è scoppiato in fiotti di sangue in bocca a tua madre intenta a commettere atti impuri sotto forma di tremendi solchini ai moderni cammellieri del deserto del Sinai.
Quasi ottime alcune scene, come quell’inquietante scambio al teatro dell’opera, e buone interpretazioni da parte del povero Hayden Christensen che tutti noi ricorderemo per lo sconosciuto Shattered Glass.
VOTO:
3 occhiali rotti
Titolo originale: Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith
Regia: George Lucas
Durata: 2 ore e 20 minuti
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